D.O.P. è acronimo di “Denominazione di Origine Protetta”, è un marchio di provenienza e di qualità introdotto dall’Unione Europea per salvaguardare, tutelare e promuovere i prodotti agricoli e alimentari appartenenti ai Paesi membri. E’ spesso confuso con i più classici D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata) e D.O.C.G. (Denominazione di Origine Controllata e Garantita). In particolare, la sigla D.O.C.G è riservata a vini già riconosciuti a D.O.C da almeno 7 anni, con caratteristiche qualitative di pregi e per la rinomanza commerciale acquisita.
Per D.O.P. s’intende: “il nome di una regione, di un luogo o, in casi eccezionali, di un paese che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare la cui qualità o le cui caratteristiche sono dovute esclusivamente ad un particolare luogo, inclusi i fattori naturali e umani e la cui produzione, trasformazione e elaborazione avvengono nella zona geografica delimitata.”
Per beneficiare della D.O.P. un prodotto agricolo o alimentare deve essere conforme ad un disciplinare e deve superare un rigido sistema di controlli che sanciscono ed assicurano l’effettiva provenienza e qualità del prodotto.
Tra i Paesi Europei, l’Italia è il primo in termini di quantità di prodotti agroalimentari con marchio D.O.P. Pur differenziandosi per le procedure burocratiche richieste e la serie di controlli effettuati da apposite commissioni, il significato e l’obiettivo delle varie sigle è il medesimo.
In linea generale, possiamo individuare due grandi differenze: mentre il marchio D.O.P.( Es. Salice Salentino DOP) è rivolto a tutti i prodotti agroalimentari, compreso il vino, le sigle D.O.C. e D.O.C.G. sono utilizzate solo per i prodotti vitivinicoli a livello nazionale/italiano.
I.G.P. acronimo di «Identificazione Geografica Protetta» (Es. Valle d’Itria IGP) è un nome di una specifica area geografica che serve a designare un prodotto vitivinicolo con qualità, notorietà o altre peculiarità attribuibili a tale area geografica, da dove provengono per almeno l’85% le uve, ed in cui avviene la produzione. A differenza delle D.O.C. non subisce i rigidi controlli organolettici di apposite commissioni di degustazione e non sono soggette a particolari restrizioni di produzione pur avendo delle limitazioni da disciplinare. Questo non preclude le ottime caratteristiche del prodotto.